Calcio spezzatino? Je t'aime!

Lo spezzatino è buono e noi ce lo mangiamo molto volentieri. Con buona pace di Michel Platini che ancora una volta dimostra di avere una visione del calcio da Congresso di Vienna. Rispettabile e magari anche eticamente lodevole, per carità, ma lontana anni luce dalla realtà e dalle potenzialità che il prodotto (tale è ormai da anni) può offrire procurando un circolo non necessariamente vizioso, anzi, virtuoso per le sorti di tutti gli appassionati. La ricetta è semplice: televisioni sì, Sky a manetta, partite spezzatino e più soldi che entrano nelle casse delle società con conseguente ridistribuzione dei denari, anche e soprattutto alle società più piccole, grazie alla contrattazione collettiva. Il problema non è come produrre i denari, ma come distribuirli. Stadi più piccoli, ordinati, moderni e civili sono solo la logica conseguenza. Una partita a mezzogiorno la domenica, un’altra il lunedì sera e flessibilità negli orari in caso di turni infrasettimanali: dov'è lo scandalo?
Ma forse l'ex campione francese è troppo preoccupato a "garantire la regolarità dei campionati" e ad "evitare il pericolo della moviola in campo". Sveglia Michel, siamo nel 2008!