giovedì 27 marzo 2008

Due come noi

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L'inciucio dopo il voto, la grossa (grassa) coalizione all'italiana, il Veltrusconi, sembiante del patto di consultazione, volgarmente chiamato da Fini, prima del varo del Pdl, patto della frittata; e ancora neocentrismo, Casta che si autoprotegge, partiti di plastica sciolti nella plastica...

Queste sono alcune delle grida dei nanetti, come li stigmatizzò nonno Sartori con largo anticipo, quando si cominciò a discutere di un accordo condiviso per la riforma elettorale, ancor prima che arrivasse la mannaia del referendum di Guzzetta, rimandato di un anno per fare le prossime elezioni.

Ma forse avevamo semplicemente mangiato un po' pesante prima dell'incubo di ieri sera: Renzo Rabellino della lista dei Grilli, Stefano Montanari della Lista Per il Bene Comune, Stefano De Luca del Partito Liberale Italiano, Daniela Santanchè de La Destra e Sergio Riboldi del Movimento dei Diversamente Abili, accomodati nel salotto di Porta a Porta, mentre Vespa faceva sfoggio della schiena drittissima, tipica del domatore di pulci. "Questa sera Porta a porta ricorda un po' la Corrida" commentava intanto Marcello Sorgi un tantino sarcastico.

Se ieri sera Porta a porta sembrava Monty Python aggiungiamo noi, aspettate questo weekend, l'applicazione della par condicio potrebbe regalarci altri momenti di puro situazionismo.

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