lunedì 12 maggio 2008

Cassate in Cassazione


Repubblica tv ha svelato, con una bella inchiesta di Giulia Santerini, i furbetti del Palazzaccio: ovvero i dipendenti della Corte di Cassazione che, tra le sette e le nove e trenta del mattino, entrano, timbrano la presenza eppoi escono per soddisfare propri bisogni (parcheggiare, caffè, bimbi a scuola et similia). Il tutto, in orario di lavoro ed a dispetto del fatto che, giudici ed avvocati, nel mentre, potrebbero attendere pazienti il loro ritorno.
Solo per cronaca, riporto alcuni numeri relativi all'(in)attività della Suprema Corte: per una sentenza bisogna aspettare 38 mesi, secondo i dati della Relazione sulla Giustizia del 2007, con il lavoro si accumula; alla fine del 2007 le pendenze erano 102mila e 500, 1.700 in più che all'inizio dell'anno. E la lentezza della giustizia la paghiamo tutti: 41 milioni e mezzo di euro di risarcimenti in 7 anni per "i tempi non ragionevoli" dei processi. Alla domanda di Repubblica su quanti siano i dipendenti della Cassazione e quanto guadagnino, né il direttore del personale della Corte, né il ministero della Giustizia hanno dato risposta.
Così è deciso, in nome del Popolo italiano.

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