martedì 29 luglio 2008

Non soffiare sul fuoco


Se non è peregrina l'ipotesi, le parole di Giorgio Napolitano al tradizionale appuntamento con la stampa parlamentare (la cerimonia del ventaglio, ndr) contengono lo scontato appello al buon senso, ma soprattutto suonano come un invito per i giornalisti a non spargere troppo zolfo sulla fragile piantina del dialogo, per evitare, con l'attuale clima infuocato, di bruciarla del tutto.

53 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo scenario c'è da chiedersi se avrà successo il nuovo appello di Napolitano per un'intesa sulle riforme istituzionali. In condizioni normali dovrebbe essere qui il naturale punto di equilibrio per un'opposizione in cerca di identità. Invece c'è il rischio reale che i democratici si sentano troppo deboli per affrontare questa prova.

Anonimo ha detto...

Io penso che di fronte a una situazione politicamente bloccata bisognerebbe chiamare in causa il popolo sovrano. Penso che sia possibile eleggere, con il sistema proporzionale, un’Assemblea Costituente formata da 75 membri (tanti erano i costituenti che scrissero la Costituzione vigente) nella quale non dovrebbero esserci membri del Parlamento, (a meno che non si dimettano) col mandato di rivedere in un anno la Costituzione.

Anonimo ha detto...

Gentile direttore, ritengo sia giusto non far cadere nell’oblio il dibattito aperto da Macaluso sulla necessità di un’Assemblea Costituente per le riforme, e l’intervento di Geremicca pubblicato l’altro ieri dal Suo giornale ne è la conferma.

Anonimo ha detto...

L'appello del Presidente della Repubblica non deve cadere nel vuoto ed è compito della politica trovare il percorso per tornare al clima di dialogo che aveva caratterizzato l'avvio di legislatura.
E' necessario sminare il terreno delle riforme. Il problema è la giustizia e vanno tolti dal campo gli elementi che possono esasperare il clima, mi riferisco al ripristino della vecchia immunità per deputati e senatori

Anonimo ha detto...

Maggioranza e governo battuti alla Camera durante le votazioni sugli emendamenti al decreto legge per il controllo della spesa pubblica, anche detto milleproroghe.

Fatalità o avvertimento?

Anonimo ha detto...

Se il nuovo scenario aiuterà a ricompattare il partito, ci potrebbe essere la chance per il Pd non solo di essere protagonista dell'agenda politica, ma anche di discutere con più serenità con la maggioranza su alcuni temi cruciali per il Paese

Anonimo ha detto...

Il Pd è troppo confuso e debole in questo momento per rendere praticabile la strada delle riforme bipartisan. Questo è il momento di costruire un nuovo corso con le parti sociali, cercando di fottere la Cgil.

Anonimo ha detto...

Ci sono tutte le condizioni per una legislatura costituente

Anonimo ha detto...

Vediamoci a pranzo

Anonimo ha detto...

E' chiaro che Veltroni non lo deve sapere

Anonimo ha detto...

No alla grande marmellata

Se le proposte fossero esplicite il premier non avrebbe nulla da obiettare sul dialogo. Altrimenti, ispirandosi ai grandi di Francia, andrà avanti da solo aspettando che gli altri, maggioranza e opposizione, lo seguano: «l’intendance suivra, l’intendenza seguirà».

Anonimo ha detto...

Su tutte una serie di cose i margini per dialogare e convergere ci sono, a patto che destra e sinistra non rinneghino quel che hanno detto in campagna elettorale, e tornino a guardare alla loro comune stella polare: la promozione della responsabilità e del merito. E chissà che, cominciando a capirsi sulle cose che interessano la gente (le riforme economico-sociali), alla fine non si finisca per capirsi di più anche su quelle che appassionano i politici di professione, le famose «regole del gioco».

Anonimo ha detto...

La sfida che ci attende è dimostrare che anche il potere costituito per una volta può essere costituente. Per verificarlo non è necessario andare molto indietro nel tempo. basta partire dalla bicamerale di D'Alema nel '97. Allora non fu un fallimento, iniziò il processo riformatore.

Anonimo ha detto...

Pare ormai assodato che a settembre il parlamento comincerà a discutere le riforme istituzionali a partire dalla bozza Violante, cioè?

Anonimo ha detto...

consiste nella riforma della seconda parte della Costituzione per potenziare i poteri del premier, istituire un senato federale e votare con il sistema tedesco (se non ho capito male).

Anonimo ha detto...

Si riparta pure dalla bozza Violante, ma in autunno i temi sociali avranno la priorità (...) a parlare di riforme correremo il rischio di apparire come gli ultimi dei mohicani (...) ciò detto la riforma elettorale non si farà (...) Berlusconi non ha intenzione di modificare la legge elettorale nemmeno per le europee, ma fra qualche mese con la crisi che incombe comincerà a pagare il prezzo di un eccessivo spostamento a destra...

Anonimo ha detto...

La speranza o l'utopia di una legislatura costituente s'intreccia con il travaglio del Pd (visto che Veltroni non apprezza le aperture di Fini e Tremonti, ndr). Il primo passo sarà dunque, ridefinire, entro un ragionevole lasso di tempo la leadership democratica

Anonimo ha detto...

Essendo più vecchio, ho un brivido sulla schiena tutte le volte che sento ripetere: Questa sarà una legislatura costituente.

Lo ripeto: occorre rompere questo gioco e rivolgersi direttamente al popolo eleggendo con un sistema proporzionale 75 persone che entro un anno trovino una riforma condivisa e la sottopongano al referendum popolare

Anonimo ha detto...

La Costituente per favore no! Nell'attuale situazione mi pare un'idea astratta, macchinosa e sostanzialmente impraticabile. Convocare un'assemblea e farla lavorare sarebbe incompatibile con l'urgenza del problema.

Anonimo ha detto...

Federalismo fiscale, senato federale, riforma elettorale e forma di governo sono interventi necessari. Ed ha ragione al mille per mille il presidente Giorgio Napolitano, quando dice che riforme del genere hanno bisogno di un'intesa bipartisan o multipartisan, che potrebbe essere effettivamente preparata da una commissione indipendente e autorevole

Anonimo ha detto...

Di sicuro qualcuno la prenderà male (la sua nomina nella commissione bipartisan per Roma, ndr), ma non si può dare sempre ragione a Napolitano e poi rifiutare le occasioni di dialogo.

Anonimo ha detto...

La questione del dialogo è stucchevole

Anonimo ha detto...

C'è da essere preoccupati di alcune analisi di intellettuali (cfr. Scalfari) che spingono la sinistra non solo a odiare Berlusconi, ma a odiare anche il popolo italiano, considerato alla stregua di un'opinione pubblica desertificata dal pensiero unico.

Anonimo ha detto...

È solo l’incisivo Veltroni, illuminato dal bel romanzo S.M.Block, che ci indica la via d’uscita dalla crisi, il rimedio all’infame deriva nazista dell’Italia di oggi. L’Alzhaimer. E dire che era così semplice…

Anonimo ha detto...

Avevo sperato davvero che la gestione Veltroni significasse l'apertura di una stagione nuova della politica italiana. Invece la sudditanza psicologica e politica del Pd verso le frange giustizialiste è sconcertante. Ho dato troppo credito alla speranza di dialogo.

Anonimo ha detto...

E' l'ora del FiDa (Fini + D'Alema), dopo il pranzo di luglio benedetto da Giorgio Napolitano, il primo weekend di novembre faranno un seminario insieme ad Asolo.

01 ha detto...

Caro Kubry, hai visto questo Giovanni Marinetti come è sempre ben informato! Perché non prendi esempio da lui?

Anonimo ha detto...

Sono Silvio e Tonino che bloccano tutto. Insulti su insulti: così stoppano il dialogo e impediscono le vere riforme.

Anonimo ha detto...

Mancino si irritato molto quando ha saputo delle dichiarazioni del presidente dell'Anm Giuseppe Cascini sulla riforma della giustizia: sono altre fascine sotto il fuoco delle polemiche. E' bene che i magistrati non tengano atteggiamenti sopra le righe.

Anonimo ha detto...

Sulla giustizia la vera posta in gioco è il Csm. E' lì che si gioca la partita del ridimensionamento dei poteri.

ottimo pezzo di ricostruzione

Anonimo ha detto...

Ehi, Veltroni sul tema della giustizia non ha detto una parola (Tenaglia ha parlato di confronto in aula). Ciò vuol dire che il dialogo prosegue!

Anonimo ha detto...

Hai visto Putin come l'ha messo in quel posto al georgiano? Ecco Berlusconi ha fatto la stessa cosa con noi.

Anonimo ha detto...

Credo che la giustizia oggi sia la linea di confine del riformismo. E il Pd deve decidere se continuare a nutrirsi di antiberlusconismo o dare un contributo vero al rinnovamento del paese. Veltroni è ad un bivio, vedremo cosa sceglierà.

Anonimo ha detto...

Come al solito in netto anticipo rispetto ai tempi della politica e trasversali ai suoi balbettamenti, i foglianti già avevano individuato la fenomenologia del drizzone o se preferito dirlo con Roland Barthes I frammenti di un dialogo amoroso.

Anonimo ha detto...

E con questo si è ormai consumata ogni possibilità di intesa trasversale

Anonimo ha detto...

La storia si ripete e pensare che Alfano aveva detto di non volere contrapposizioni tra politica e magistratura.

Falcone si rivolterebbe nella tomba

La Costituzione va difesa a costo di fare le barricate

Anonimo ha detto...

Conviene fare qualche passo indietro, anche perché molti rievocano il passato, ricordando la commissione bicamerale di D'Alema e il suo progetto per la giustizia. Non vi è alcuna età dell'oro a cui tornare. Quell'esperienza, già valutata assai criticamente, non è un esempio da seguire. E il suo richiamo (cfr. Tremonti qui su) è una mediocre furbizia per costruire un cappio con il quale l'opposizione dovrebbe impiccarsi. Cadrà il Pdl in questa trappola 'dialogica'.

Anonimo ha detto...

Ma è sulla riforma elettorale con lo sbarramento al 4% e le liste bloccate ma più corte che può rinascere il Caw. Rafforzando la vocazione maggioritaria del PD e di conseguenza il bipartitismo e dando un piccolo dispiacere a chi voleva un sistema tedesco.

Anonimo ha detto...

Faremo una riforma elettorale che anche il Pd possa trovare conveniente. Casini e Di Pietro se ne faranno una ragione.

Anonimo ha detto...

Intanto l'Udc promuove un incontro sulla giustizia, già ribattezzato bicameralina, per lapresenza di esponenti di entrambi gli schieramenti. Ma a stare troppo con la testa rivolta all'indietro si rischia il torcicollo, ha chiosato Vietti.

Anonimo ha detto...

La politica consiste nel dialogo, altrimenti c'è lo scontro permanente e pregiudiziale di tutti contro tutti, oppure l'inerzia. O addirittura per salvaguardare una propria verginità, si finisce per lasciare le mani libere al proprio avversario politico: mi pare un errore. Va sostenuto lo sforzo di Walter Veltroni per costruire un rapporto non demonizzante tra i due schieramenti, non è debolezza, ma lungimiranza.

Anonimo ha detto...

Se la posizione del Partito Democratico sulla riforma della giustizia coincide con quella di Luciano Violante, tanto vale che alla manifestazione di ottobre il PD inviti anche Alfano, Ghedini e Berlusconi: tutti in piazza, governo e governo ombra insieme.

Anonimo ha detto...

Molti segnali indicano che è diventato possibile scongelare la militarizzazione degli schieramenti sulla giustizia.
Gli interventi di Violante e la disponibilità dell'Udc (vedi Casini, Cesa e Vietti), Sircana sul Riformista, Finocchiaro, Latorre e anche Franceschini. Forse si griderà ancora al tradimento, o all’ «inciucio», ma la diga si è rotta.

Ps
Perché Battista non cita Enrico Letta?

Anonimo ha detto...

La linea del Pd sulla giustizia non è quella di Luciano Violante. Ciò non toglie che in autunno il partito proprio sulla giustizia finisca per spaccarsi platealmente

Anonimo ha detto...

Il dibattito dialogo si' dialogo no, mi sembra una cretinata, francamente non riesco a trovarne il senso.

Anonimo ha detto...

Restare sull'Aventino non è più possibile

Anonimo ha detto...

Violante? forse avete intervistato un omonimo

01 ha detto...

Con tutti gli stop and go che ci sono stati verrebbe quasi la voglia di abbandonare questo inutile dialoghismo. Le stanze di compensazione però sono molteplici e proprio quando lo scontro si incarognisce, ecco spuntare dietro l'angolo una nuova opportunità di collaborazione. E allora, lanciata la commissione Attali volante (ma chissà che presto non torni a planare proprio in Francia) sono già pronti nuovi tavoli; Non ultimo quello per l'assegnazione della vigilanza Rai, sulla quale persiste l'Idv, mentre in assoluta contiguità marciano il federalismo leghista, annunciato per l'11 settembre in cdm, la riforma elettorale e quella dell'ordinamento giudiziario presentata da Alfano. E il bello è che ogni volta che su qualche dettaglio di queste vicende si prova ad eccepire, un attimo dopo il dialogo e morto.

Anonimo ha detto...

Dialogo? scusate ma voi prendereste moglie per corrispondenza?

l'11 ottobre organizzaeremo una piazza Navona bis

Anonimo ha detto...

La data ufficiale dell'aperturea delle ostilità è stata fissata da Di Pietro per l'11 ottobre (guarda caso anticipando al manifestazione unitaria del 25 di Veltroni).
Se intanto non prenderà corpo una reale proposta sul tema della giustizia, non si capisce su cosa destra e sinistra debbano ancora dialogare.

Anonimo ha detto...

Ci sono due parti con memorie divise e ognuno resta ostaggio della propria.

*Intervento da Helsinki subito dopo le dichiarazioni di La Russa sui repubblichini

Anonimo ha detto...

È grave questo uso spregiativo della Costituzione. Ma ancora più grave è che, secondo il falso spirito "modernizzatore" dominante, si vuol far passare per arcaico (e dunque politicamente irrilevante) anche chi la Costituzione la invoca e la difende. Per questo dobbiamo essere grati, una volta di più, a Giorgio Napolitano.

Anonimo ha detto...

A quanto pare Veltroni vuol riaprire il dialogo su più fronti per uscire dall'isolamento, ma Berlusconi è pronto a fare le riforme da solo