“… e fu allora che il comandante Sbrano, brandendolo tra le grampe irsute, alzò alla luna il cuore ancora palpitante del giovane repubblichino: cacciò un ululato disumano, richiamo ormai orribilmente noto per quelle valli, e come una ventata di pestilenza dalla boscaglia nebbiosa e dai dirupi più oscuri apparvero branchi di famelici combattenti rossi. Sbrano, frattanto, immergeva in estasi il grugno nel cuore del repubblichino, divorandolo con brama selvaggia e occhi infuocati. E quando la sua brigata animalesca gli fu dintorno, ecco allora che il comandante, ebbro di sangue e di morte, esplose in un mostruoso grugnito, ed anzi rutto di vittoria! Si batté i pugni sul petto tonante dopodiché, fu un lampo!, s’avventò mannaro sul corpo del povero ragazzo! Così, in un attimo, fatte a pezzi con furia di belva quelle spoglie disgraziate, le sparpagliò tra i suoi bravi, affinché l’indicibile olocausto fosse compiuto fino in fondo: “un braccio a Squarto, l’altro a Stermino, la testa al vicecomandante Sbudello – che, damme retta Sbude’, è meglio della testina d’abbacchio…”. E dopo quella notte di plenilunio, segnata dall’empietà rossa dei partigiani al soldo di Mosca, venne l’alba; e Sbrano e il suo branco - mai paghi di massacri, mai sazi di sangue incolpevole – ripresero la caccia, calando giù verso i borghetti più indifesi sulle tracce di prede nuove. Bimbi – possibilmente figli o nipoti di federali -, ché a quell’ora le loro fauci infernali erano bramose di innocenti di primo pelo, capati uno ad uno fuori gli asili…”.
Coro di consensi bipartizan hanno accolto l’ultima fatica dell’editorialista de l’Espresso.
5 commenti:
Mi dissocio. Senza averlo letto, ovviamente. Il grande Pansa per me ha sempre ragione: gli amici dei miei amici sono miei amicissimi!
mi dissocio anch'io da me stesso: gli amici dei suoi amici sono anche amicissimi miei. E Pansa, finalmente, ci libera dal ciarpame ideologico di certa sinistra (si dice così, nevvero?)
Non mi interessa la polemica ideologica...bado solo al picciolo!
anch'io: Pansa mia fatti capanna!
Ma la vostra cazzonaggine non è infine riconducibile a una figura retorica?
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