mercoledì 16 luglio 2008

sound of silence


Dopo la sentenza della Corte di Appello di Milano che ha autorizzato il padre di Eluana Englaro, una ragazza in coma da 16 anni, a sospendere l'alimentazione artificiale che la nutre e la mantiene in vita, infiamma (come sempre da noi) il dibattito; come se tutto si possa risolvere nell’essere pro o contro l’eutanasia. Robetta insomma. Come se si stesse parlando del tempo. E succede che, nel colpevole vuoto del Parlamento, della questione venga addirittura investito il Tribunale; come se tra le polverose aule di un Palazzo di Giustizia qualunque, uno o più magistrati qualunque (non ce ne vogliano) possano decidere con serenità e giudizio della vita e della morte di uomo. “Arbitro in terra del bene e del male” come diceva, illuminato, Fabrizio De Andrè. Ma proprio questo succede in Italia. Succede che si decide, per dirla con il prof. Stefano Rodotà, “del morire”. Ma in Tribunale. Io non lo so, lo dico francamente, cosa sia giusto e cosa sia sbagliato in questa storia. Mi addolora l’immagine di Eluana Englaro, sofferente, immobile in un letto. Mi addolora immaginare la sua esistenza (o quel che ne resta). Le sue giornate, tutte uguali, tutte sempre più sofferenti; come quelle, dannatamante identiche, dei suoi cari. Ma ciò nonostante non riesco ad immaginare legittimo che qualcuno, anche se mosso da un disperato grido di dolore, possa sentirsi (od essere) autorizzato a porre fine a tanta disperazione. Non so dire se ci troviamo di fronte allo spettro dell’eutanasia o, forse peggio, dell’accanimento terapeutico. Di una cosa sono certo però: che forse tutti quanti dovremmo fare un passo indietro ed abbassare silenziosamente i toni di una discussione che così com’è, fa male a tutti. In primo luogo a quei Giudici investiti di tanta responsabilità ma soprattutto che oltraggia quel soffio di vita (se ancora può dirsi tale) di Eluana che, io credo, meriti qualcosa di più di una riflessione divenuta troppo superficiale e di una compassionevole e distaccata pronuncia scritta su un foglio di carta bollata.

43 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse nei luoghi dove si trova ora non soffre e magari gia' intravede le meraviglie del cielo?

Anonimo ha detto...

Quanto a noi fratelli umani la differenza mi sembra questa. Che alcuni di noi dicono: "con tutto il rispetto per la Chiesa, noi stiamo dalla parte di Beppino Englaro", mentre altri dicono: "con tutt il rispetto per Beppino Englaro, noi stiamo dalla parte della Chiesa".

Anonimo ha detto...

Non posso far altro che ribadire la mia impotenza a trovare un fondamento giuridico positivo a favore di quelle decisioni giudiziarie.

Anonimo ha detto...

E' bellissima, datela a noi

Anonimo ha detto...

Questa di Eluana e' una sentenza storica. Il Testamento Biologico e' una conquista di civilta' e uno strumento di responsabilita' e liberta' individuele al quale nessuno dovrebbe rinunciare.

Anonimo ha detto...

E' stata rispettata la dignita' della persona, ma serve al piu' presto una legge

Anonimo ha detto...

E io penso che anche gli atei dovrebbero cominciare ad aver paura di un Paese dove il potere che un tempo si attribuiva a Dio da ieri e' nelle mani dei giudici.

Anonimo ha detto...

La sua situazione e' paragonabile a quella di un bambino in braccio alla madre. Anche Eluana deve essere nutrita. Non mi sembra che quando si da' il latte ad un neonato sia accanimento terapeutico. E' semplice nutrizione.

Anonimo ha detto...

Leggete le riflessioni di Giuliano Amato sul caso etico-giuridico-politico di Eluana; e' veramente il dottor Sottile.

Anonimo ha detto...

La ragione quando vuole riflettere su come essere felice sceglie di darsi alcuni orientamenti, alcuni principi. La morte non puo' dare felicita' a una persona. E' la vita che da' felicita', perche' la vita e' relazione, e' amore, e' progettazione di se' e del futuro. Non la morte.

Anonimo ha detto...

Il rispetto della vita e della persona non e' in contraddizione con la volonta' del malato, ma e' necessaria una legge che si occupi di tutti gli aspetti che riguardano la fine della vita.

Anonimo ha detto...

Caro Direttore,
sono Marina Garaventa, ho 48 anni e sono, più o meno, nella stessa situazione in cui era Piergiorgio Welby (...) A sostegno di quanto detto finora, aggiungo che, nonostante io non possa più camminare, parlare, mangiare, scopare e quant'altro, amo questa schifezza di esistenza che mi è rimasta e mai ho avuto il desiderio di staccare la spina del respiratore che mi tiene in vita.

Anonimo ha detto...

Questa opinione di molti cattolici sul valore dell’alimentazione, il fatto che si indichi, nel darmi da mangiare e da bere, l’espressione del riconoscimento della mia umanità, mi insospettisce un po’. Non credo che accetterò mai un invito a cena da parte di Francesco D’Agostino, non vorrei che decidesse di nutrirmi per via intravenosa (o peggio).

Anonimo ha detto...

I giudici di Milano non hanno condannato a morte Eluana. Hanno adempiuto al loro difficile dovere, applicando principi e norme generali ad un caso concreto.

Anonimo ha detto...

Cazzo...manco solo io !!

Anonimo ha detto...

Io so ben riconoscere quando uno e' morto e quando vive

Anonimo ha detto...

Non so xche' ma il nome Eluana mi ricorda Dolce & Gabbana..

Anonimo ha detto...

Sono anni che si parla di mia figlia e del suo caso. Serviva una risposta che colmasse un vuoto normativo. Io volevo agire secondo le regole e alla luce del sole. Ora ci siamo riusciti: e' l'unica cosa che conta.

Anonimo ha detto...

Alla mia età e con la mia esperienza posso concludere con un monito: non uccidere! Chi di sentenza ferisce, di sentenza perisce.

Anonimo ha detto...

Ho perso mia figlia già sedici anni fa, adesso le permetterò quello che le hanno ostinatamente impedito per seimilatrentasei giorni: morire per non continuare a subire un'indebita invasione del suo corpo e per non vivere una vita che aveva manifestato reputare indegna di lei.

Anonimo ha detto...

I giudici sono andati contro la dottrina e contro la giurisprudenza, non solo italiana. E contro la Costituzione.

Anonimo ha detto...

Chiamato alla Camera a prendere una posizione sull’accanimento terapeutico contro Eluana Englaro, il Pd si astiene. Capito? Si astiene, non riesce a prendere uno straccio di posizione.

Forse a questo punto l’eutanasia andrebbe fatta direttamente al Pd.

Anonimo ha detto...

La Camera ha votato e il Pg di Milano ha fatto ricorso controla sentenza, quindi Eluana dovrà vivere attaccata a quel sondino, invecchiare così nel buio profondo di una morte non ancora certificata.
Una posizione limpida del Pd su questa delicata vicenda non c'è stata.
E' una brutta giornata questa per chi crede nel Pd e nella laicità dello Stato.

Anonimo ha detto...

Bene il Pd, non si è diviso.

Mio padre è malato da 8 anni, da due vive a letto, alimentato da una sonda, non parla più, comunica con un occhio. Sono sicura che potendo scegliere prima, avrebbe rifiutato ogni accanimento terapeutico. Eppure quando arrivano le crisi respiratorie con quell'occhio chiede aiuto e con quell'occhio ringrazia quando il peggio è passato.

La destra strumentalizza il dolore, ora la sfidiamo a fare una legge.

Anonimo ha detto...

Con il pezzo di Luciano Violante siamo ormai lontani anni luce dal sentimento di pietà di fronte ad una storia così triste e si procede con lucida freddezza ad un'autopsia del caso giuridico, che per le implicazioni politiche può anche lasciare di stucco

Anonimo ha detto...

L'unica legge di cui c'è bisogno in questo conflitto tra carità e diritto è una legge che vieti la morte clinico-giudiziaria a chiunque possa ricevere, in qualunque condizione egli sia, cure e assistenza pietose.

Anonimo ha detto...

La vita e la morte sono argomenti non decidibili o almeno così dovrebbe essere. Esperienze che segnano il carattere e la coscienza di ciascuno. Il nostro destino. La nostra dignità. La nostra libertà.

Duole tuttavia registrare che una parte di parlamentari democratici e cattolici ha presentato un disegno di legge sul testamento biologico difforme in alcune parti sostanziali da un altro analogo documento di legge presentato dallo stesso partito democratico.

Questa è la prima prova concreta per saggiare la validità dell'incontro tra due culture. Se la prova fallisse le conseguenze metterebbero in discussione l'esistenza stessa del partito.

Anonimo ha detto...

Beh, vabbé, ma l'annunziata s'era fatta 'na canna prima di scrivere questo articolo! Comunque concordo pienamente sul concetto di sospensione del giudizio quando si devono giudicare scelte che avvengono in condizioni psico-fisiche particolari.

Anonimo ha detto...

Se la politica non vuole fallire, dovrà essere pronta già ai primi mesi del 2009, quando la Consulta verosimilmente, se lo riterrà ammissibile deciderà sul conflitto di attribuzione; verosimilmente dando torto al Parlamento.

Anonimo ha detto...

Capisco i genitori delle persone in coma, anch'io per un momento pensai al peggio.

Anonimo ha detto...

Non possiamo sospendere l'alimentazione di Eluana

Anonimo ha detto...

Il padre ormai è fragile come un cristallo e la madre si è spenta con lei.

Ecco il racconto di un giorno in clinica con Eluana

Anonimo ha detto...

Beppino Englaro eroe e vittima della giustizia. Avrebbe potuto scegliere un gesto di rottura, chiamando un anestesista al capezzale di famiglia, un altro Mario Riccio per un’altra Welby. Tanto a cose fatte nessun tribunale ti condanna. Ma lui no, non ha mai pensato di deragliare dai binari del diritto. Impartendoci una lezione: saranno pure fallaci e provvisorie le certezze che dispensa la giustizia umana, ma non ne abbiamo altre.

Anonimo ha detto...

Sono 45 i giuristi che hanno firmato a favore di Eluana contro la sentenza della Cassazione

Anonimo ha detto...

Non di te che ci vuole una legge fatela

Anonimo ha detto...

Eluana ha avuto un'emorragia interna, che adesso si è arrestata. Se non è questo l'inferno...

Anonimo ha detto...

Si può staccare il sondino

Anonimo ha detto...

Prima di parlare di giudici arroganti e omicidio di Stato, come hanno fatto nelle ultime ore politici e preti, vale la pena ricordare che il «caso Eluana» non è una disputa astratta che percorre i cieli stellati della metafisica, ma la storia vera di una persona e della sua famiglia. Prima di affermare con tanta sicurezza cosa è giusto e cosa è sbagliato per tutti, cosa obbedisce alle leggi di natura e cosa no, bisognerebbe fare lo sforzo di immaginarsi nei panni di un gruppo di umani che certi problemi teorici si è trovato a viverli sulla propria pelle.

Anonimo ha detto...

Libera

Anonimo ha detto...

A noi Udine andrebbe bene, ma nulla è deciso

Anonimo ha detto...

E intanto intorno a questo corpo infuria la battaglia

Anonimo ha detto...

Ho più rispetto per i militanti delle Br che per le toghe delle sezioni unite civili della corte di cassazione

Anonimo ha detto...

Urlate urlate urlate urlate.
Non voglio lacrime. Urlate.
Idolo e vittima di opachi riti
Nutrita a forza in corpo che giace
Io Eluana grido per non darvi pace