Ci siamo: torno dalla Francia ed insieme a me tornano il Gran Prix a Gomorra, di Matteo Garrone, ed il Premio della Giuria a Il Divo, di Paolo Sorrentino. Due premi così importanti non si vedevano in Italia dal 1972, quando ci fu l'ex aequo della Palma d'Oro tra Il caso Mattei di Francesco Rosi e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.
Qui non parliamo del premio più importante (quest'anno la Palma d'Oro l'ha vinta il francese Entre le murs di Laurent Cantet) ma di due dei premi più importanti, dunque possiamo assolutamente gioire del nostro cinema. Quest'anno il presidente della giuria Sean Penn aveva anticipato che sarebbero stati premiati film di forte attenzione ai problemi più importanti della contemporaneità, come dimostra la Palma d'Oro con una storia di emarginazione scolastica, e che ci sarebbe stato un attento dialogo tra i giurati (tra cui anche Sergio Castellitto), e noi siamo particolarmente orgogliosi che due dei nostri artisti possano catalizzare un'attenzione così prestigiosa sulla celluloide della nostra penisola.
Quando quasi ce ne si era dimenticati, tutto ciò ci proietta addosso una piccola speranza: che il mestiere del cinema a volte è alieno da fenomeni di squallido "amicismo e velinismo", riuscendo a pescare abilità che di solito vengono insabbiate a favore di una vetrina per alcuni figli di papà che hanno visto Marlon Brando il giorno prima e decidono di voler diventare divi pregando l'amico produttore di papino di diventare protagonisti di pellicola.
Ogni tanto, fortunatamente, ciò accade.
Vince inoltre il premio come miglior attore Benicio Del Toro, che incarna il Che nell'omonimo film di Steven Soderbergh e sembra, dalle foto del film e dalla conoscenza della sua bravura, meritare tutto il premio. Qui gli altri premi del 61° Festival di Cannes.
Nel frattempo abbiamo il dovere di boicottare cose tipo Come tu mi vuoi, o Ultimi della classe, o altri tipi di Scamarcismo (nulla contro Scamarcio, che non credo sia un cattivo attore, ma contro i film che sceglie di interpretare: per carità, sono soldi, ma gli arriveranno pure proposte più stimolanti, no? E parlo anche del recente e bruttissimo Colpo d'occhio...).
Allora, tutti a vedere Gomorra, Il Divo e, naturalmente, l'incarnazione della fantasia avventurosa, del Mito dell'archeologo ricercatore, della Magia della frusta e del cappello, della Visione misticamente e ammiccantemente prodigiosa degli arcani misteri che stuzzicano ogni umano interesse (vedi Santo Graal, Arca dell'Alleanza, Pietre magiche, Teschi di Cristallo)...insomma, devo dirvi il titolo?
2 commenti:
L'ho appena visto Gomorra. Gran lavoro. Matteo Garrone ha firmato il suo capolavoro, sarà difficile superarsi.
Andre', te devi asciuga' ragazzo mio.. lo so che i fumi te fanno scrìve tanto tanto, ma me devi èsse più sintetico..
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