Chissà quale sarà questa verità quando saremo in autunno e che messaggio contiene quell'inspiegabile pruderie del palazzo che in conferenza stampa vela le grazie di un dipinto alla Camera, mentre ogni giorno a Montecitorio fanno bella mostra di sé le parlamentari più glam d'Europa (non ci sarà mica anche stavolta lo zampino di Gasparri)? In attesa di sapere, tra un'agenda Legata e i ripetuti inviti al dialogo del Colle, comincia ad affiorare anche nel Governo la legge di gravità; ne è sintomo la divergenza di approccio tra Letta e Tremonti che, come ha sostenuto Polito nell'ultimo editoriale prima delle vacanze, non tarderà a proiettarsi anche nel campo avverso.
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67 commenti:
"Sono curioso delle donne, ma innamorato e geloso di una sola, mia moglie Linda". Lo dichiara Massimo D'Alema in un'intervista al settimanale 'Gioia 'in edicola oggi. L'ex ministro degli Esteri sta per salpare per una vacanza in cui sarà "rigorosamente proibito portare giornali a bordo" e racconta dei suoi progetti politici legati alla sua fondazione: "I partiti non bastano, bisogna andare oltre".
Letta regala elogi e ruba la scena a Tremonti (...) per gestire la situazione in autunno forse si farà una cabina di regia (come quella del 2004 che portò alla caduta di Tremonti, ndr).
Ecco quali sono le crepe a sinistra.
Meditate gente, meditate...
Giulio e Gianni incarnano due subpartiti con alleanze trasversali. Tremonti con D'Alema e Geronzi. Letta con la vecchia Dc romana, con Veltroni e Bettini. La pax fotografata sui giornali ieri è perciò solo provvisoria, in vista di quel processo originalissimo di fusione di apparati che porterà nei primi mesi del 2009 al varo del Pdl.
Riscontro un senso di responsabilità generalizzato. Sarà un autunno come tutti gli altri
Bassolino si è comportato in maniera perfetta. Abbiamo lavorato per il bene di Napoli e del Paese.
Ha fatto bene a non firmare il manifesto del Pd.
Per capirci: il discorso sulle riforme (federalismo, Costituzione, giustizia) non sono in questo momento la vera priorità per il Pd. La priorità effettiva è contrastare l'azione di una maggioranza politica che potrebbe costringere il Pd a diventare effettivamente, come ha detto Massimo D'Alema, un "minoranza strutturale" nel Paese e ad "aggregarsi" alla maggioranza, secondo il lessico del Cavaliere.
Vincono i messaggi semplificati e ciò che tutti avranno capito leggendo i giornali è che Amato collabora con Alemanno, Bassolino con Berlusconi, Bassanini con Calderoli.
La decisione di Giuliano Amato di accettare l'invito del sindaco Gianni Alemanno a presiedere la commissione sul futuro di Roma è un fatto politico la cui rilevanza non può essere sottovalutata.
Quello che ci propongono, più che un dialogo, è un concordato con Berlusconi, mediato da Fini, che ha come simbolo il Campidoglio definitivamente di destra del sindaco Alemanno. Dunque l'accettazione del vincitore perenne.
I nomi per un dopo Silvio sono tre: Giulio Tremonti, Gianfranco Fini e Roberto Formigoni.
Il leader è Silvio, un reggente non serve.
Contrari alla commissione Amato:
Massimo Cacciari
Sergio Cofferati
Mario Monaco
Furio Colombo
Favorevoli:
Walter Veltroni
Francesco Boccia
Maurizio Martina
Scusate, tanto per fare chiarezza, si stanno accavallando il tema del dialogo, quello auspicato da Napolitano, con quello del partito unico del centro-destra e del suo speculare, chi comanda nel Pd. Su questa matassa è piombato l'accordo tra Alemanno e Amato di una commissione bipartisan per Roma. Insomma come al solito una vera caciara!
Veltroni e D'alema sono bolliti, dovrebbero farsi da parte.
Bisogna fare opposizione bene. Siamo l'opposizione più importante. Fondamentale è seguire l'appello per le riforme del presidente Napolitano.
Anche se con fatica,l'antiberlusconismo definitivamente archiviato, per il semplice motivo che non vinceremo più con l'antiberlusconismo. Tutti si stanno interrogando sul post berlusconismo e noi dobbiamo essere tra quelli.
Il PD deve convintamene candidarsi a prendere parte dei voti di coloro che stavolta hanno votato Berlusconi.
Veltroni è una scatola vuota, D'Alema è un genio.
Amato ha fatto bene ad accettare. E perché non avrebbe dovuto? Mi fido di lui perché è una personalità che non si presterà mai ad azioni di piccolo cabotaggio. E la cosa non turberà affatto l'opposizione che continuerà a fare l'opposizione.
Solo polemiche misere sulla futura leadership del Pdl.
Veltroni ha sbagliato due volte: pensando sia che si potesse dare vita a un partito senza tessere e soprattutto senza democrazia interna, sia che Forza Italia derivasse la sua forza solo dalla leadership di Berlusconi.
Il Pdl sarà come la Dc un grande partito: un grande partito con tante anime, ma unito nel momento delle scelte.
Non bisogna avere paura di nominare la paura correnti. In un partito le varie anime si confrontano.
Per ora il dialogo con la sinistra non è possibile. Ma D'Alema alla lunga non può non venir fuori.
Mi dispiace che Casini sia rimasto nel limbo, ma la sua costituente di centro non la vedo proprio.
Non posso essere deluso da Veltroni, perché non aveva suscitato in me nessuna aspettativa.
Vi siete accorti che nell’ultima settimana non è uscita sui giornali neanche una dichiarazione di Veltroni? No.
Giuliano Amato ed Enrico Letta vanno nella giusta direzione. Sono entrambi protagonisti di gesti nobili e coraggiosi, che dobbiamo saper riconoscere e incoraggiare.
Vada per gli inviti ad Amato e a Bassanini, ma non dobbiamo dimenticare che questa maggioranza è quella che ha approvato un Dpef senza discussioni, né in Parlamento, né in Cdm; per non parlare del blocca-processi, un mostro giuridico che senza la nostra opposizione ora sarebbe legge.
La maggioranza è disponibile solo a parole, nei fatti lo è molto meno.
Amato ha sbagliato ad accettare la presidenza offertagli da Alemanno. Il dialogo è auspicabile, ma nelle sedi opportune, in Parlamento, e su i temi istituzionali. Dico no ad operazioni di trasformismo politico
Se io fossi credente pregherei per Giuliano Amato e per Franco Bassanini perché Dio li illumini sulla strada sbagliata che stanno intraprendendo.
Silvio Berlusconi è come il Papa, mi si passi il paragone, è inutile parlare di successione
Questo eccesso di dialogo non porta da nessuna parte, anzi assomiglia ad un complesso di inferiorità
Non mi pare che sulla legge elettorale Berlusconi voglia dialogare. Per noi sarebbe difficile dialogare con chi ti vuole ammazzare.
Se mi chiede a chi sono più vicino in questo momento tra D'Alema e Berlusconi, rispondo D'Alema, perché entrambi siamo all'opposizione.
A proposito di Famiglia Cristiana, credo che stia svolgendo un ruolo utile
Maroni nell'intervista a Libero ha anche ribadito la concordanza sul tema della sicurezza con alcuni sindaci, quali Chiamparino, Cacciari e Cofferati. A ben guardare sono proprio quelli che hanno espresso dissenso sull'esperimento romano Alemanno-Amato e fastidio crescente verso il Pd, arrivando a non firmare la petizione di Veltroni. Bisogna capirli sono tutti sindaci al secondo mandato!
In effetti in questi giorni non sono mancate sui giornali le polemiche di Chiamparino (ministro ombra delle riforme) con la sua giunta e con il segretario regionale del pd. La sensazione è che all'ombra del dialogo per le riforme, si combatterà una lunga lotta di potere per il controllo delle amministrazioni locali, con alleanze a geometrie variabili (come ha detto Pezzotta), in pratica senza vincoli di fedeltà e senza guardare in faccia nessuno. E' tempo di partite a scacchi!
In autunno non vedo grossi problemi economici
Per la prima volta dalla nascita della moneta unica il Pil del secondo semestre di quest'anno arretra dello 0.2 per cento. Non vuol dire ancora recessione ma poco ci manca. In queste condizioni, quali che siano le opinioni di Tremonti e di Calderoli, parlare di federalismo fiscale è pura accademia e fumo negli occhi per distogliere l'attenzione da questioni assai più cogenti. Una trasformazione radicale del sistema tributario e dei poteri amministrativi effettuati in tempi di recessione e di deflazione è inattuabile poiché comporta gravissimi rischi. Come se, in tempi di tempesta, il timone della nave fosse affidato a venti timonieri anziché ad uno. Basta enunciare un'ipotesi del genere per esserne terrorizzati.
Dovevamo vederci tutti a casa mia e decidere che sarei stato il prossimo supplente del nuovo partito del cavaliere, ma poi abbiamo preferito restare tutti in villeggiatura
Dopo Silvio c'è Gianfranco. E' bene iniziare il tesseramento, perché l'epoca dei partiti leggeri è finita.
La cosa FAVOLOSA è che il notaio a cui si sono rivolti Berlusconi e Fini il 28 febbraio per ripartirsi il 70% e il 30% del nuovo partito si chiama BECCHETTI
Ecco la guida per i tremontisti un po' ottimisti.
IN AUTUNNO NON FARA' CALDO
Berlusconi accellera sulla giustizia. Se la Lega vuole il federalismo, dovrà far approvare anche la riforma della giustizia (ripartendo dalla proposta fatta durante la bicamerale presieduta da D'Alema). Il ministro Alfano è già al lavoro.
Il Guardasigilli è una persona in gamba, ma l'Anm e i giustizialisti fermeranno tutto.
Con questa riforma della giustizia rischiamo di riproporre un modello fascista. Sui processi di Berlusconi, troppo spesso la prescrizione ha impedito di accertare i fatti
Questo partito non è nato dal notaio, ma a piazza San Giovanni nel dicembre del 2006, durante la grande manifestazione, a cui mancava purtroppo Casini.
C'è amore che si accende come si accende una stella, che a forza di baci ti fa sentire bella.
C'è amore che ti sveglia quando la notte è scura e fa da sentinella scacciando la paura.
C'è amore che confonde e che ti salta nel petto, c'è amore che ti cerca solo per farti un dispetto.
Musica di Mariano Apicella
Intanto a Fortezza Da Basso è proprio sul federalismo che si cercano larghe intese, ma Tremonti al seguito di Bossi, ha subito colto l'occasione per spargere sale sulle ferite: è sempre meglio una fortezza che un loft, e ancora, nelle fortezza ci sono anche le prigioni, ma per fortuna sono chiuse, così non rischio di finirci dentro (chiara allusione al cotè giustizialista del Pd), e infine, una stoccata a Formigoni, la Toscana ha un sistema di bilancio e di sanità migliore di altre regioni; l'egoismo si trova bene in ogni luogo come chiosa finale, Pier Paolo Pasolini.
La sinistra lasciala fare a noi
Dunque, ero partito per le vacanze che si stava corteggiando l’Udc, se non ricordo male.
Poi l’Udc è tornata tra le braccia del Cavaliere, e ora vedo che stiamo corteggiando la Lega.
Quasi quasi riparto, così quando torno stiamo corteggiando direttamente Forza Italia.
Abbiamo assistito ad un vero putiferio in molte amministrazioni locali guidate dal centro-sinistra; un mosaico disordinato e velleitario di personalismi. Ora nessuno contesta apertamente il segretario Veltroni eppure assistiamo a una folle corsa al logoramento. Questa veemenza autolesionistica che rende ciechi i potentati locali è inesplicabile; è una morsa che vorrebbe depotenziare il ruolo di Veltroni ma che finisce unicamente per riflettere lo stato di caos dei suoi detrattori (interni).
Date un'occhiata a l'agenda D'Alema
Prosegue lo scontro sulla giustizia e la lega ritira fuori quella vecchia idea di sottoporre il Pm alle urne.
*Ottimo lo specchietto sul confronto tra i vari ordinamenti giudiziari.
E presto comincerà il nuovo scontro anche sulla legge elettorale per le europee (...) ecco, tenere la soglia di sbarramento la più bassa possibile è, nel suo piccolo, una battaglia di libertà. Salvate il Panda.
Salvate il panda dice...
Pandà in europa
Pandà in parlamento
Pandà a fangala
Appare chiaro fin da ora che a scegliere i ruoli dirigenziali del Pdl saranno direttamente Berlusconi e il leader di An Gianfranco Fini (sicuro vice del cavaliere)
Ehm... scusate, ecco il Pdl secondo Formigoni!
Una cordata bipartisan è quello che ci vuole per far decollare l'Italia.
Sentite che ne pensano (dell'affare Alitalia) Cazzola, Tabacci, Colaninno figlio, Morando e Calearo
Sarà Enrico Letta il nuovo Obama italiano? La lunga estate del giovane leader culminata con la kermesse estiva di VeDrò è servita a lanciare definitivamente la sua investitura a leader del Pd.
Una fonte fidata mi ha detto che Casini per allearsi con il PD vuole la candidatura a premier. Solo che D'Alema è disposto a concedergliela, Veltroni no.
Bah!
Il prossimo leader non può avere nè la mia età, nè quella dell'attuale segretario, ma vent'anni di meno.
Io sostenni Di Pietro al Mugello, lui con me a Gallipoli fece il contrario. Sono cose da cui capisci chi è l’interlocutore. Perché ci siamo alleati con lui? Chiedetelo a chi verrà qui tra qualche giorno (Veltroni, ndr)
Per il governo son rose e spine. L'esecutivo ha un vantaggio largo in Parlamento, ma dovrà guardarsi dalle fibrillazioni interne. Federalismo, partito unico, rimpasto, recupero dell'Udc possono diventare altrettanti motivi di tensione.
Adesso Gianfranco si vuol mettere pure alla guida del dialogo con il Pd
ndr
ricordate il patto della spigola tra fini e d'alema. l'appuntamento è per il ... chiedete a Kubry
Sarebbe meglio che il Pd occupasse il tempo a svelare le verità nascoste dietro ai provvedimenti del Governo, invece che a fare continue sedute di autoanalisi
Berlusconi si rassegni, per quanto abbia stravolto la cultura politica di questo paese, non è riuscito a fare della repubblica una monarchia ereditaria.
Intanto l'ultima parola ce l'ha Berlsuconi, che è riuscito a piegare la Lega e ad accontentare An sullo sbarramento al 5%.
Riprende corpo la sagoma del sindaco d'Italia, ma solo per le europee.
I nuovi leader del Pd con vent'anni di meno?
Letta (42), Cuperlo (47), Zingaretti (43), Martina (30)
ma a quanto pare ci sono i quasi coetanei a proporsi in maniera più autorevole come unica vera alternativa:
Franceschini (50), Finocchiaro (53),
Bersani (57)
Fini, che pure tiene buoni rapporti con D'Alema, potrà offrire la sponda più utile a Veltroni. E già in passato il gioco a difesa del bipolarismo e l'elezione di Ciampi al Quirinale fu un successo.
Il mio traguardo sono le prossime politiche, che non è detto siano tra cinque anni
Prodi avrebbe dovuto cercare un maggiore dialogo istituzionale, vista la scarsa maggioranza, che aveva conquistato
Il Pd è attualmente tra i più forti partiti di sinistra nell’intero Occidente. E’ la vera novità e, se fallisse, si aprirebbe una diaspora inconciliabile.
La scelta di allearsi con Di Pietro è stata condivisa da tutti, peccato che poi non sia stata onorata dal leader del Idv.
Parisi ha offeso gli elettori dell'Ulivo. Prendere le parti di Berlusconi è stata una posizione che non avevo mai sentito qui.
Insomma tutto va bene, bisogna solo durare. E' questo che ha detto Walter. Bene lo chiameremo Duracell.
Attenti a 'sti due
Vi ricordate a inizio post quando abbiamo parlato del doppio asse Tremonti-D'Alema e Letta-Veltroni, beh ecco come si stanno sviluppando le cose dopo l'ultimo attacco di Silvio al PD: Veltroni è inesistente.
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